Oggi, 7 aprile 2017, il Consiglio dei ministri ha approvato definitivamente i decreti attuativi della legge 107/2015, detta La Buona Scuola. Tra questi il decreto che istituisce il Sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita ai sei anni.
Il decreto giunge a conclusione di una pluriennale stagione di lotte per il riconoscimento del diritto all’educazione dei bambini piccoli mediante l’estensione del sistema dei servizi educativi per l’infanzia e la generalizzazione della scuola dell’infanzia su tutto il territorio nazionale. In questa battaglia il Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia è stato sempre in prima linea rivendicando la necessità di una legge di riordino del settore dei servizi per i bambini sotto i tre anni, di un nuovo impulso alla qualificazione di questi servizi e delle scuole per l’infanzia, di un sostegno anche finanziario da parte dello Stato alle amministrazioni locali, che in questi anni hanno sostenuto quasi interamente l’impegno di mantenere reti di servizi e scuole di qualità.
Il decreto, che prevede anche uno stanziamento annuale di più di 200 milioni per tre anni da parte dello Stato e affida al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca il compito di indirizzare, coordinare e promuovere il Sistema integrato di educazione e di istruzione su tutto il territorio nazionale, permette oggi di guardare con maggiore positività al futuro dell’educazione dell’infanzia nel nostro paese. La nostra associazione vuole per questo esprimere la propria gratitudine per quei parlamentar, in particolare allaSenatrice Francesca Puglisi,che in tutte le sedi politiche e istituzionali hanno portato avanti la lotta per l’ottenimento del decreto.
Sono molti, tuttavia, i punti che richiamano ancora la nostra attenzione perché le promesse contenute nel decreto approvato possano essere mantenute e si realizzi un sistema integrato qualificato su tutti l territori: dalla definizione di concerto con la Conferenza unificata degli standard organizzativi, quantitativi e qualitativi dei servizi e delle scuole e della percentuale massima di contribuzione delle famiglie alla realizzazione dei coordinamenti pedagogici e di iniziative di formazione continua in servizio su ogni territorio. Per affrontare questi temi continueremo a rinnovare il nostro impegno.