L’istituzione del sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita fino a sei anni è finalmente diventata oggetto di una legge dello stato.
Con la legge n. 107 del 13 luglio 2015 il Parlamento ha delegato il governo ad adottare un decreto legislativo relativo a questa delicata materia.
Il testo attuale - all’art. 1, comma 181, lettera e)- presenta una sintesi del disegno di legge 1260, composto da ben 14 articoli, che ci auguriamo rimanga il riferimento principale per i successivi decreti attuativi.
È questo un passo decisivo per il quale il Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia ha lottato da molti anni promuovendo attorno al disegno di legge 1260mobilitazione e dibattiti in tutto il paese.
La delega al Governo indica con chiarezza i criteri che il decreto legislativo dovrà ottemperare. È affermato innanzitutto il diritto di tutte le bambine e i bambini a pari opportunità di educazione, istruzione, cura, relazione e gioco.
Questa affermazione assume un particolare significato in questo periodo in cui la crisi economica ha aggravato le condizioni di vita di molte famiglie con bambini piccoli, allargando ulteriormente la forbice delle disuguaglianze sociali ed educative.
La specifica menzione del superamento delle barriere territoriali che si oppongono al superamento di tali disuguaglianze insiste sulla necessità di una risoluzione della questione meridionale che connota l’accesso ai servizi educativi per l’infanzia e alla scuola dell’infanzia, questione che da sempre è al cuore di molte nostre discussioni.
È ugualmente fondamentale che anche in questa nuova normativa risuoni con chiarezza l’importanza della partecipazione delle famiglie alla scelta degli obiettivi educativi e alla vita dei luoghi educativi frequentati dai loro bambini.
Non saranno servizi per l’infanzia e scuole dell’infanzia qualunque quelli che dovranno accogliere i bambini ma dovranno poter offrire loro esperienze educative di qualità. Per questo il testo legislativo non solo indica la qualificazione universitaria e la formazione continua di educatori/rici e insegnanti come livello essenziale ma prevede la determinazione di precisi standard organizzativi, strutturali e qualitativi per tutti i diversi luoghi educativi, specificamente sottolineando l’importanza del lavoro collegiale, quale può essere assicurato da adeguati tempi di compresenza nel lavoro educativo, e la necessità di coordinamenti pedagogici che a livello territoriale orientino e coordinino l’attività dei diversi servizi e scuole secondo progetti coerenti e significativi.
Il decreto legislativo costituirà, quindi, l’ossatura di un ambizioso progetto di riforma del settore, che vedrà l’educazione dei più piccoli riscattata dall’umiliante menzione dei nidi come servizi a domanda individuale, ma che resta da completare con il concorso e la collaborazione di molti.
In primo luogo del governo nazionale che dovrà prevedere nel quadro di un piano di azione nazionale un sostegno finanziario costante a regime per il sostegno alla gestione dei servizi del sistema integrato 0-6 ma anche un sostegno straordinario per l’estensione dei nidi e la generalizzazione della scuola dell’infanzia.
Sarà necessario un forte impegno anche da parte delle Regioni e degli Enti locali ovviamente coinvolti in una revisione importante delle proprie normative e nella progettazione e nella realizzazione dei nuovi servizi necessari per garantire alle bambine e ai bambini l’esigibilità del loro diritto all’educazione fin dalla nascita.
Possiamo, però, aggiungere che la realizzazione della definitiva normativa nazionale e regionale e la sua implementazione dovrà vedere l’impegno di tutti, impegno cui anche noi non ci sottrarremo contribuendo con ulteriori riflessioni, dibattiti e mobilitazioni.
Segue il testo della Legge:
LEGGE 13 luglio 2015, n. 107 Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti. (15G00122)
(GU Serie Generale n.162 del 15-7-2015)
note: Entrata in vigore del provvedimento: 16/07/2015
Art. 1
Omissis …
180. Il Governo e’ delegato ad adottare, entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi al fine di provvedere al riordino, alla semplificazione e alla codificazione delle disposizioni legislative in materia di istruzione, anche in coordinamento con le disposizioni di cui alla presente legge.
181. I decreti legislativi di cui al comma 180 sono adottati nel rispetto dei principi e criteri direttivi di cui all’articolo 20 della legge 15 marzo 1997, n. 59, e successive modificazioni, nonché dei seguenti:
Omissis…..
e) istituzione del sistema integrato di educazione e diistruzione dalla nascita fino a sei anni, costituito dai servizi educativi per l’infanzia e dalle scuole dell’infanzia, al fine di garantire ai bambini e alle bambine pari opportunità di educazione, istruzione, cura, relazione e gioco, superando disuguaglianze e barriere territoriali, economiche, etniche e culturali, nonché ai fini della conciliazione tra tempi di vita, di cura e di lavoro dei genitori, della promozione della qualità dell’offerta educativa e della continuità tra i vari servizi educativi e scolastici e la partecipazione delle famiglie, attraverso: 1) la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni della scuola dell’infanzia e dei servizi educativi per l’infanzia previsti dal Nomenclatore interregionale degli interventi e dei servizi sociali, sentita la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni, prevedendo: 1.1) la generalizzazione della scuola dell’infanzia; 1.2) la qualificazione universitaria e la formazione continua del personale dei servizi educativi per l’infanzia e della scuola dell’infanzia; 1.3) gli standard strutturali, organizzativi e qualitativi dei servizi educativi per l’infanzia e della scuola dell’infanzia, diversificati in base alla tipologia, all’età dei bambini e agli orari di servizio, prevedendo tempi di compresenza del personale dei servizi educativi per l’infanzia e dei docenti di scuola dell’infanzia, nonché il coordinamento pedagogico territoriale e il riferimento alle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, adottate con ilregolamento di cui al decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 16 novembre 2012, n. 254; 2) la definizione delle funzioni e dei compiti delle regioni e degli enti locali al fine di potenziare la ricettività dei servizi educativi per l’infanzia e la qualificazione del sistema integrato di cui alla presente lettera; 3) l’esclusione dei servizi educativi per l’infanzia e delle scuole dell’infanzia dai servizi a domanda individuale; 4) l’istituzione di una quota capitaria per il raggiungimento dei livelli essenziali, prevedendo il cofinanziamento dei costi di gestione, da parte dello Stato con trasferimenti diretti o con la gestione diretta delle scuole dell’infanzia e da parte delle regioni e degli enti locali al netto delle entrate da compartecipazione delle famiglie utenti del servizio; 5) l’approvazione e il finanziamento di un piano di azione nazionale per la promozione del sistema integrato di cui alla presente lettera, finalizzato al raggiungimento dei livelli essenziali delle prestazioni; 6) la copertura dei posti della scuola dell’infanzia per l’attuazione del piano di azione nazionale per la promozione del sistema integrato anche avvalendosi della graduatoria a esaurimento per il medesimo grado di istruzione come risultante alla data di entrata in vigore della presente legge; 7) la promozione della costituzione di poli per l’infanzia per bambini di eta’ fino a sei anni, anche aggregati a scuole primarie e istituti comprensivi; 8) l’istituzione, senza nuovi o maggiori oneri per il bilancio dello Stato, di un’apposita commissione con compiti consultivi e propositivi, composta da esperti nominati dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, dalle regioni e dagli enti locali;
Grazie, per l’articolo.
Ulteriori chiarimenti potrebbero esserci utili, per chi come me si sta preparando per il concorso 2016.
Grazie ancora.
Salve, grazie per l’articolo. Per tutte coloro che si sono diplomate dopo il 2003 e che lavorano nei nidi da allora, come me, cosa cambierà? Dovrò prendere la laurea per continuare a lavorare?
Grazie in anticipo per la risposta.