Gli episodi di violenza sui bambini in un nido comunale di Roma costituiscono una ferita lacerante, un’offesa indelebile per tutti coloro che lavorano da sempre attorno alla qualificazione dei nidi come contesti di cura che garantiscano esperienze di relazioni stabili, calde, sicure e personalizzate e luoghi educativi sereni, ricchi di opportunità per la costruzione delle singole identità dei bambini, capaci di accogliere le loro emozioni, il loro piacere di essere attivi esploratori delle proprie capacità.
Pur in attesa dell’accertamento dei fatti, sembrerebbe che sia stato il civile intervento di denuncia da parte di personale supplente, a portare alla luce gli atti di violenza che si perpetravano nella sezione di quel nido.
Questa considerazione induce a fare alcune riflessioni sugli interventi necessari perché nel sistema integrato romano sia possibile riconoscere, individuare situazioni inaccettabili per gravità o anche comportamenti impropri, irrispettosi e offensivi della persona del bambino e della bambina e intervenire immediatamente con procedure rigorose e certe.
Per scongiurare che episodi del genere si ripetano, creando sofferenze nei bambini/e e nelle loro famiglie oltre la criminalizzazione di servizi e professioniste serie e competenti, si possono e si devono attivare processi di monitoraggio, verifica e controllo attraverso:
- una Formazione in servizio centrata sulla responsabilità, la consapevolezza e l’intenzionalità del lavoro educativo di ciascun operatore e del gruppo. Il gruppo di lavoro dagli educatori, dai coordinatori, dai formatori e da tutto il personale del nido è il soggetto, il garante del progetto educativo e punto di riferimento per il singolo educatore e le famiglie. Il nido è una comunità e un’organizzazione nella quale i valori, le finalità, le modalità degli interventi educativi e le responsabilità del singolo vengono riportate, discusse e condivise nel gruppo. Una formazione che renda conto dei suoi esiti e della sua efficacia;
- un sistema di Monitoraggio e valutazione della qualità dei nidi dell’intero sistema integrato;
- una rivisitazione delle funzioni del funzionario educativo in favore di una sua maggiore presenza di controllo e di vigilanza nei servizi;
- la costruzione in ogni servizio di una Carta del servizio che costituisca il patto tra il servizio e gli utenti con l’ informazione dei valori, delle finalità, degli obiettivi perseguite nel nido e delle procedure per eventuali segnalazioni e reclami che i genitori intendono inoltrare
- la costruzione di un protocollo di procedure rigorose, chiare, snelle che chiami tutti, ciascuno nel proprio ruolo (educatori, ausiliari, funzionari, dirigenti) ad assumere la propria responsabilità in tutti i casi di segnalazione interna ed esterna di comportamenti riprovevoli all’interno del nido nei confronti dei bambini.
Il Gruppo Nidi e Infanzia Territoriale Lazio esprime tutta la sua indignazione per quanto accaduto e la massima solidarietà nei confronti delle famiglie e delle operatrici estranee ai fatti.