Condividiamo questa interessante comunicazione del gruppo Dialoghi sulla scuola, un gruppo di genitori, insegnanti e cittadini di Reggio Emilia attivo dal 2004, in materia del nuovo ddl 1934.
Quali componenti di un Gruppo di genitori, insegnanti e cittadini* attivi nei processi di partecipazione intorno ai temi dell’educazione, della Scuola e dei diritti di cittadinanza, ci rivolgiamo a Voi perché abbiamo da molto tempo dibattuto e proposto, a vari livelli di interlocuzione, il tema del diritto ad una Educazione di qualità nella fascia 0-6 anni.
In particolare abbiamo contribuito a costruire, le premesse per una proposta di legge sui servizi educativi 0-6, presentata peraltro da parlamentari a noi territorialmente vicini e sensibili al tema. In questo contesto, ci siamo battuti e ci battiamo perché venga riconosciuta pari dignità e attenzione alla fascia 0-3 anni, “tradizionalmente” relegata all’ambito dei servizi a domanda individuale e mai ammessa al rango di servizio educativo.
Ciò, riteniamo, a causa di un retaggio che disconosce e sminuisce le capacità di apprendimento e la ricchezza intellettiva ed emotiva dei bimbi più piccoli e parimenti considera quasi “demansionante” l’equiparazione del corpo docente delle fasce 3-6 e 0-3 anni in questo sottovalutando e disconoscendo la professionalità e la preparazione che è necessaria per occuparsi della primissima infanzia quando non ci si limita a semplici attività di custodia e vigilanza; e non considerando la complessità della relazione educativa che c’è anche con bambini più piccoli.
Con le premesse di cui sopra, avevamo salutato con grande speranza e sollievo il procedere dei lavori del Senato riguardo al disegno di legge 1260 promosso dalla senatrice Puglisi, seppur non del tutto aderente ai nostri “desiderata” (come forse è naturale per ogni proposta di legge che voglia tenere quanto più possibile presenti istanze ed auspici diversi e rivisiti e attualizzi in parte, come ha fatto il ddl 1260, anche proposte di leggi preesistenti).
Oggi quel disegno di legge è diventato un articolo dentro gli interventi legislativi sulla Scuola: il ddl 1934 (cap. VII, art. 22, comma 2, f) che prevede di delegare al governo anche l’adozione di un decreto per l’istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a sei anni.
Alcuni emendamenti presentati e discussi in questi giorni ci inducono amaramente a rilevare quanto, se accolti, possano stravolgere le finalità con le quali è stata pensata e scritta la legge 1260 della quale il Governo aveva intenzionalmente recepito le linee guida.
Tutto questo mentre: chiudono i servizi educativi esistenti; rischiano di morire di “asfissia” finanziaria anche le realtà più virtuose; e il tema educativo impallidisce e arretra, a causa dell’improntitudine di alcuni, dell’indifferenza di altri e delle logiche di puro calcolo politico di altri ancora.
Troviamo questo francamente inaccettabile e segnaliamo a tutti, affinché nessuno possa poi declinare le proprie responsabilità, che l’assenza di un urgente intervento normativo a tutela del sistema educativo 0-6 nega diritti ai bambini che – a parole – in ogni consesso si asserisce di volere preservare.
Di converso fa il gioco di chi dall’eventuale smantellamento, o dalla esternalizzazione/privatizzazione o dalla acritica statalizzazione (almeno auspicata) dei servizi sa di poter lucrare guadagni o rendite di posizione.
Dal nostro osservatorio, quindi, riteniamo non rimanga molto tempo e – di certo – alcun alibi e riteniamo che si debba ripartire dai Servizi Educativi che, con tutti i distinguo e le differenze del caso, ancora (r)esistono e assicurano una offerta di qualità e lavorare nella direzione della estensione del diritto di accesso ad un sistema educativo pubblico di qualità, oggi di fatto ridimensionato e messo in serio pericolo, quando non anche negato.
Confidiamo pertanto nel vostro impegno e nel senso di rappresentanza per i valori che orientano la vostra azione politica, per condurre come noi questa che è, in primo luogo, una battaglia di diritti e di democrazia.
Proponiamo di tenere aperto e alto il dibattito politico per giungere, con ogni urgenza, ad un provvedimento legislativo che dia prospettiva e tutela a servizi educativi 0-6 pubblici e di qualità, nel precipuo ed esclusivo interesse, e a tutela dei diritti delle bambine e dei bambini.Dialoghi sulla scuola
Reggio Emilia 16 giugno 2015