Il 14 aprile ci ha lasciato Duilio Santarini, maestro e consulente pedagogico del Comune di Forlì negli anni tra il Settanta e l’Ottanta.
Duilio è stato il primo a intuire l’importanza degli spazi e della loro organizzazione in educazione tanto da impegnarsi a ideare nuove tipologie edilizie di nido (suddivisione in sezioni, giardino d’inverno…), ad aprire la strada a una collaborazione tra educazione e architettura e a prendere le distanze dall’impostazione dei nidi dell’ONMI.
Ha progettato nuovi arredi, come i box aperti e “Alessandro B.” primi passi, che hanno aperto la strada a innovazioni significative nell’offerta di arredi e materiali per le comunità dei bambini piccoli.
Con la sua appassionata azione, fondata su un robusto impianto teorico, ha dato un contributo fondamentale per il superamento della visione assistenziale del nido, puntando soprattutto sulla formazione in servizio di tutto il personale e partecipando attivamente al confronto nei “collettivi” di lavoro e negli incontri con genitori all’interno di ogni nido e scuola dell’infanzia.
“Uomo della Resistenza, Santarini è stato anche un apprezzato pittore e, in particolare, un autorevole incisore, le cui opere sono considerate fra le esperienze più significative condotte dagli artisti del secondo dopoguerra romagnolo”.
Riportiamo alcune battute sull’avvio dei nidi a Forlì riprese da una intervista a Duilio e proiettate in occasione del nostro 19° convegno nazionale a Reggio Emilia nel 2014, in occasione del quale, nella plenaria di apertura, abbiamo riconosciuto a Duilio Santarini una particolare menzione per la sua attività in campo educativo a favore dell’infanzia.