Il presente documento, steso in occasione di un incontro tenutosi presso l’Università di Pavia il 20.6.2014, è stato condiviso dai docenti e ricercatori universitari di Pedagogia indicati in calce.
Ci rivolgiamo
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al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano
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alla Presidente della Commissione Bicamerale per l’infanzia, Michela Vittoria Brambilla
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al Presidente della Commissione Istruzione e Cultura del Senato della Repubblica, Andrea Marcucci
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al Presidente della Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati, Pierpaolo Vargiu
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al Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi
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al Segretario del Consiglio dei Ministri, Graziano del Rio
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al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini
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al Ministro del Lavoro e Politiche sociali, Giuliano Poletti
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al Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, Vincenzo Spadafora
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ai rappresentanti di tutte le forze politiche e sindacali
per esprimere il nostro appoggio al disegno di legge n. 1260 “Disposizioni in materia di sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita fino a sei anni e del diritto delle bambine e dei bambini alle pari opportunità di apprendimento” (prima firmataria senatrice Francesca Puglisi) attualmente in discussione alla VII Commissione del Senato.
Dal nostro punto di vista di studiosi del settore, tale disegno di legge si configura come un passo avanti, decisivo e necessario, a favore di politiche educative capaci di recepire le istanze peculiari della pedagogia dell’infanzia; qui di seguito elenchiamo sinteticamente gli aspetti che ci pare si collochino in tale direzione.
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Viene riconosciuta l’unitarietà del percorso educativo da zero a sei anni in ragione della sua peculiarità, che impone un’attenzione allo sviluppo delle potenzialità infantili di relazione, gioco, creatività, autonomia e apprendimento in un contesto ricco dal punto di vista cognitivo, affettivo e ludico, nonché caratterizzato dal riconoscimento dell’intreccio tra educazione e cura.
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Viene superata la definizione del nido d’infanzia come servizio a domanda individuale, e viene così riconosciuto il suo valore educativo, la sua funzione di supporto e prevenzione nell’ affiancamento del delicato compito educativo dei genitori di bambini piccolissimi.
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Riconoscendo l’unitarietà e la peculiarità del percorso educativo da zero a sei anni, e prevedendo l’abolizione dell’anticipo scolastico, si dà la possibilità di rispettare i tempi e ritmi evolutivi tipici dell’infanzia, che sono altamente personali e non omologabili a nessun parametro di riferimento se non a rischio di forzature, pericolose per il benessere e la buona crescita del bambino.
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Si valorizza il percorso educativo da zero a sei anni riconoscendogli un ruolo preciso e importante nel sistema scolastico nazionale, prevedendo un raccordo con la scuola primaria che non ne annulli l’identità, in un ottica anche di lifelong learning.
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Riconoscendo l’unitarietà e peculiarità del percorso educativo da zero a sei anni, vengono proposti dei riferimenti nazionali per lo sviluppo di servizi di qualità, cioè rispettosi dei bisogni dei bambini, attorno ai quali diventa possibile sviluppare sinergia, coerenza e continuità pedagogica tra i diversi contesti che si occupano di questa fascia d’età, mettendo al bando improvvisazioni incontrollate e pericolose per il benessere e la buona crescita dei bambini stessi.
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In rapporto al punto precedente, tra i riferimenti nazionali per lo sviluppo di servizi di qualità proposti dal disegno di legge n.1260, ci pare importante segnalare i seguenti:
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un’identità educativa dei servizi 0-6 che promuove apprendimenti e crescita puntando sulla relazione, il gioco, l’affettività, la creatività, l’autonomia;
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la formazione universitaria per tutti gli operatori educativi;
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la formazione permanente in servizio per gli operatori educativi, prevedendo percorsi comuni tra servizi 0-3 e scuola dell’infanzia;
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la presenza di un coordinamento pedagogico a garanzia della collegialità del lavoro educativo;
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la partecipazione delle famiglie come partner primari del compito educativo, anche nella definizione degli obiettivi educativi.
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Per quanto fin qui sottolineato, crediamo che il disegno di legge n.1260 si ponga in stretta coerenza con la Raccomandazione della Commissione Europea del 20 febbraio 2013 e le indicazioni di indirizzo formulate affinchè i diritti dei bambini e delle bambine possano essere garantiti; contemporaneamene ci pare recepisca alcuni dei principi di fondo che orientano le riflessioni più attuali sulla pedagogia dell’infanzia a livello nazionale e internazionale, elaborate sia in ambito di ricerca che a livello di esperienze dei servizi. Ci auguriamo dunque che l’iter parlamentare previsto proceda celermente e con esito positivo, esprimendo viva sollecitazione in tal senso.
Pavia, 30.6.2014
Anna Bondioli, Università degli studi di Pavia
Donatella Savio, Università degli studi di Pavia
con
Roberto Albarea, Università degli studi di Udine
Monica Amadini, Università Cattolica di Brescia
Marinella Attinà, Università degli studi di Salerno
Pierangelo Barone, Università degli studi di Milano-Bicocca
Susanna Barsotti, Università degli studi di Cagliari
Alessia Bartolini, Università degli studi di Perugia
Egle Becchi, Università degli studi di Pavia
Emma Beseghi, Università degli studi di Bologna
Luigino Binanti, Università degli studi del Salento
Chiara Bove, Università degli studi di Milano-Bicocca
Vanna Boffo, Università degli studi di Firenze
Alessandro Bortolotti, Università degli studi di Bologna
Piera Braga, Università degli studi di Milano-Bicocca
Maria Buccolo, Università degli studi di Roma 3
Giuseppe Burgio, Università degli studi di Palermo
Silvana Calaprice, Università degli studi di Bari
Roberta Cardarello, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia
Angela Chiantera, Università degli studi di Bologna
Piercarla Cicogna, Università degli studi di Bologna
Luana Collacchioni, Università degli studi di Firenze
Salvatore Colazzo, Università degli studi del Salento
Mariagrazia Contini, Università degli studi di Bologna
Carmela Covato, Università degli studi di Roma 3
Maria D’Ambrosio, Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli
Silvia Demozzi, Università degli studi di Bologna
Barbara De Serio, Università degli studi di Foggia
Liliana Dozza, Università degli studi di Bolzano
Roberto Farnè, Università degli studi di Bologna
Monica Ferrari, Università degli studi di Pavia
Ilaria Filograsso, Università degli studi G. d’Annunzio di Chieti
Manuela Gallerani, Università degli studi di Bologna
Teresa Garaffo, Università degli studi di Catania
Antonio Gariboldi, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia
Ines Giunta, Università degli studi di Catania
Teresa Grange, Università degli studi della Valle d’Aosta
Luigi Guerra, Università degli studi di Bologna
Maria Luisa Iavarone, Università degli studi di Napoli Parthenope
Vanessa Macchia, Libera Università di Bolzano
Emiliano Macinai, Università degli studi di Firenze
Pierluigi Malavasi, Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia
Maria Rita Mancaniello, Università degli studi di Firenze
Susanna Mantovani, Università degli studi di Milano-Bicocca
Francesca Marone, Università degli studi di Napoli Federico II
Mara Mattesini, Università degli studi a Sapienza di Roma
Elena Mignosi, Università degli studi di Palermo
Paola Milani, Università degli studi di Padova
Rita Minello, Università degli studi di Venezia Cà Foscari
Pasquale Moliterni, Università degli studi di Roma 4 “Foro Italico”
Katia Montalbetti, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Tullia Musatti, Istituto di scienze e tecnologie della cognizione, CNR, Roma
Rosy Nardone, Università degli studi “G. D’annunzio” di Chieti (Pescara)
Giulia Pastori, Università degli studi Milano-Bicocca
Maria Cristina Picchio, Istituto di scienze e tecnologie della cognizione, CNR, Roma
Tiziana Pironi, Università degli studi di Bologna
Simonetta Polenghi, Università Cattolica di Milano
Francesca Pulvirenti, Università degli studi di Catania
Maria Grazia Riva, Università degli studi Milano-Bicocca
Valeria Rossini, Università degli studi di Bari
Anna Salerni, Università degli studi la Sapienza di Roma
Stefano Salmeri, Università degli studi di Enna KORE
Luisa Santelli, Università degli studi di Bari
Antonia Chiara Scardicchio, Università degli studi di Foggia
Gabriella Seveso, Università degli studi di Milano-Bicocca
Clara Silva, Università degli studi di Firenze
Chiara Sirignano, Università degli studi di Macerata
Chiara Sità, Università degli studi di Verona
Paolo Sorzio, Università degli studi di Trieste
Alessandro Tigano, Università degli studi di Catania
Andrea Traverso, Università degli studi di Genova
Simonetta Ulivieri, Università di Firenze
Chiara Urbani, Università degli studi Cà Foscari di Venezia
Ira Vannini, Università degli studi di Bologna
Renata Viganò, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Francesca Zaninelli, Università degli studi di Milano-Bicocca
Luisa Zecca, Università degli studi di Milano-Bicocca
Davide Zoletto, Università degli studi di Udine