Infanzia Italia: Gruppo CRC, l’Italia non è un “paese per bambini”. Ancora lontani dagli obiettivi europei nelle politiche per l’infanzia. Solo il 13,5% dei bambini ha accesso ai servizi per l’infanzia e agli asili nido, con opportunità ancor più ridotte nel Sud e nelle Isole. Ancora troppi i minorenni nella fascia di età 0/5 fuori dalla propria famiglia di origine che vengono accolti nelle comunità rispetto all’affido familiare.
Si apre con questa provocazione il comunicato stampa del 7° Rapporto sulla condizione dell’infanzia e adolescenza in Italia, presentato ufficialmente al Garante nazionale per l’infanzia e al Ministro Poletti in questi giorni.
Rendiamo disponibili per la consultazione entrambi i documenti ai link seguenti con l’auspicio che diventi oggetto di studio e di confronto all’interno dei nidi e delle scuole dell’infanzia.
Riportiamo in coda il comunicato stampa della CGIL dopo la presentazione del Rapporto.
MINORI. CGIL: GARANTIRE DIRITTI BAMBINI, POLITICHE INSUFFICIENTI
(DIRE) Roma, 17 giu. – “Le politiche dell’infanzia in Italia non sono ancora decollate”. E’ quanto afferma Vera Lamonica della Cgil Nazionale in merito a quanto emerso oggi dal 7° Rapporto su ‘I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia’ a cura del Crc.
“E’ importante- afferma- che il Rapporto abbia approfondito il tema della prima infanzia (0-3 anni), soffermandosi sulla qualita’ dei servizi educativi e sull’inserimento dei bambini di questa eta’ cosi’ delicata nelle comunita’ di accoglienza, quando cause di forza maggiore non consentono loro di rimanere nelle famiglie di origine. Studi consolidati di economisti, medici, sociologi e psicologi – sottolinea Lamonica – dimostrano, infatti, come in questa fascia d’eta’ si strutturino conoscenze e comportamenti che influenzano le scelte nel corso di tutta la vita”.
“Tra le questioni analizzate nel Rapporto- prosegue la dirigente sindacale- la Cgil ritiene urgente che si determini un quadro di risorse certe e poliennali e che si definisca un assetto di governance in grado di integrare funzioni ed interventi delle istituzioni a tutti i livelli”. Per Lamonica si rende fondamentale l’assunzione di “impegni precisi” a partire dal concludere velocemente l’iter dell’attuale ddl 1260 che regolamenta il sistema educativo e scolastico integrato per la fascia di eta’ che va da 0 a 6 anni. “Inoltre, il Governo- avverte Lamonica- deve subito avviare una discussione sui livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”. Infine, apprezzamento e’ stato espresso dalla dirigente sindacale della Cgil per l’annuncio della ricostituzione, a breve, dell’Osservatorio nazionale sull’infanzia che dovra’ lavorare ad un Piano per l’Infanzia.