Pubblichiamo le memorie depositate in occasione dell’audizione nella VII commissione del Senato in relazione alla legge di riforma dei servzi 0-6 anni a cui si riferisce la petizione Il diritto all’educazione inizia dalla nascita ed è una responsabilità della collettività
Troverete qui di seguito l’incipit dell’intervento del Presidente del Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia Lorenzo Campioni ed in calce i collegamenti a questa e alle altre memorie.
Il Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia è un’associazione, costituita nel 1980, che riunisce una pluralità dei soggetti, insegnanti dei servizi per l’infanzia e delle scuole per l’infanzia, coordinatori pedagogici, dirigenti
responsabili di servizi e scuole, amministratori locali, docenti universitari e ricercatori, sollecitando la riflessione sulla natura, le finalità e la qualità dell’educazione per i bambini tra zero e sei anni. Da molti anni il
Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia ha dato voce alla necessità di un nuovo quadro normativo che permetta il rinnovamento e il consolidamento di un sistema di servizi educativi nei primi anni di vita.
Nel febbraio di quest’anno, l’associazione ha realizzato a Reggio Emilia il suo XIX Convegno nazionale dal titolo “Educazione e(è) politica. Generare alleanze nel sistema dei servizi per l’infanzia”, cui hanno
partecipato circa 1400 persone da ogni parte d’Italia e da altri trenta paesi, per condividere pensieri, speranze, saperi e ricerche sull’educazione dei bambini da 0 a 6 anni. Il convegno ha rappresentato un
incontro proficuo per ribadire l’importanza di un impegno civile verso l’attuazione dei diritti dei bambini e, in particolare, del diritto a luoghi educativi di qualità, in cui si offrano occasioni di crescita personale e collettiva.Nel corso del Convegno il Gruppo ha promosso un appello rivolto al Presidente della Repubblica e a tutte le cariche istituzionali perché si arrivi al più presto all’approvazione di una nuova legge che, in coerenza con la
Comunicazione n. 66 del 17 febbraio 2011 e la Raccomandazione della Commissione Europea del 20 febbraio 2013, tenga conto dei diritti dei bambini e delle bambine e della crescita qualitativa realizzata dai
servizi per l’infanzia e dalle scuole dell’infanzia negli ultimi decenni. Fin dalla nascita i bambini e le bambine sono soggetti attivi, costruttori di apprendimenti e relazioni e l’educazione è un diritto di tutti gli esseri umani: garantirlo è una responsabilità della collettività.
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Non mi è chiaro dalla lettura del disegno di legge dove verrebbero collocate le scuole dell’Infanzia statali che attualmente sono parte degli istituti comprensivi, verranno slegate dal sistema istruzione statale per passare ad essere comunali?
Gentile Gagliano
la interpretazione autentica la potrà dare il Miur una volta approvato il disegno di legge 1260. Nel disegno la scuola dell’infanzia è confermata come oggi eccetto:
- il punto sui livelli essenziali in cui è previsto l’obbligo della compresenza,
- l’esclusione degli anticipi.
L’importante sarà creare un sistema di servizi pubblici e privati (possibilmente paritari) 0-6 con organizzazioni diverse ma che rispondano allo stesso progetto pedagogico-educativo grazie alla continuità.
La gestione continuerà come oggi: statale, Province autonome, comunale, privata paritaria, privata.
Vi sarà una maggiore responsabilità verso la formazione in servizio e si introdurrà la figura del coordinatore pedagogico di sistema.
E’ un progetto di legge che ci vede come Gruppo Nazionale ampiamente consenzienti. Il 2 dicembre scenderemo nelle Piazze italiane per sostenere l’iter di questo disegno che per la prima volta in Italia, su modello europeo dei Paesi più avanzati nell’educazione dell’infanzia, contempla l’arco di età 0-6 anni con le dovute diversità amministrative e gestionali ma con finalità e obiettivi comuni (vedi primi articoli).
Sarà una occasione per rilanciare la scuola dell’infanzia e richiedere non solo la sua generalizzazione ma anche la sua qualificazione.