Il 13 di questo mese si è tenuta presso il Ministero dell’Istruzione, convocata dal Capo di Gabinetto della Ministra, una riunione sul tema della riapertura in presenza dei servizi 0/6.
Un incontro con pochi interlocutori, scelti per rappresentatività o perché avevano sollevato questioni e richiami al Ministero. In questo senso, un incontro utile e costruttivo.
La Vice Ministra Ascani ha introdotto l’incontro chiedendo ai partecipanti di indicare le principali criticità che intravvedevano per la riapertura dei servizi, tenendo conto dei temi presenti e anche sollevati dalle linee del CTS e rammentando che si sarebbero comunque tenuti altri tavoli tecnici, soprattutto con i sindacati e comunque in rapporto agli altri ministeri comunque interessati.
Sono intervenuti Sara Mele (Regione Toscana) a nome delle Regioni, l’Assessora Giachi del Comune di Firenze per l’Anci Nazionale, il Dott.Luca Iemmi per la FISM nazionale, la Dott.ssa Ranieri per il Coordinamento Politiche per l’Infanzia, il Dott. Cerini, Coordinatore della Commissione nazionale Infanzia e la Dott.ssa Palermo, Direttore Generale degli Ordinamenti del Ministero dell’Istruzione.
Per il Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia ho ricordato la nostra lettera aperta, tra i destinatari anche la Ministra Azzolina, che già sollevava punti di criticità. In particolare ho ulteriormente sottolineato:
- Una nota positiva per la convocazione del Gruppo in relazione alla sua storia e a quanto rappresenta comunque nel dibattito odierno. E una nota positiva per una riunione presso il Ministero dell’Istruzione da noi fortemente ritenuto come la sede formale e sostanziale delle politiche 0/6, viste le normative esistenti e il ruolo educativo assegnato al settore integrato. Dunque, la necessità che sia chiarito il contesto politico e ministeriale di riferimento, anche in funzione di una articolazione organizzativa coerente;
- La necessità che si riparta garantendo l’obiettivo di “non uno di meno”, ovvero che nessuno di coloro che usufruivano dei servizi educativi per l’infanzia sia abbandonato e che anche i servizi che, coerentemente con l’assetto organizzativo individuato dalla norma, hanno contribuito alla composizione dell’offerta, siano in grado di ripartire. Il che implica le risorse adeguate e le indicazioni organizzative utili a tale scopo, non ultimo –concordando con le Regioni- una salvaguardia dei rapporti numerici coerente con un sistema in grado di ripartire;
- Non solo, ma che ci si renda consapevoli che la migliore risposta è il potenziamento dell’offerta, e non un suo ipotetico ritorno a “come era prima”, perché già prima non era sufficiente;
- La presa d’atto che il sistema educativo, al pari di molti altri sistemi intesi come comparti produttivi, deve essere pensato anche nella dimensione del rischio e dell’incertezza, che certo vanno complessivamente ridotti al minimo, senza tuttavia ancorare la ripartenza ad un ambiente ritenuto “incontaminato”. Proprio l’incertezza segna un sistema organizzativo ma anche pedagogico nuovo, su cui configurare possibili nuove alleanze progettuali, a partire dalle famiglie, in una nuova dimensione di patti di corresponsabilità per una coerente con – divisione del fare e patti di comunità con il territorio, per ragionare con tutto il sistema coinvolto o coinvolgibile nell’ambito di intervento;
- La necessità, a questo punto, di linee guida nazionali che pur garantendo l’adeguata articolazione e autonomia regionale e territoriale capace di rappresentare le specificità e le peculiarità già in essere, garantiscano un indirizzo di riferimento per la ripartenza. Linee ovviamente da adottare il più rapidamente possibile considerando la assoluta necessità di ripartire sin dai primi si settembre;
- Con questo obiettivo, la preoccupazione, a partire da ciò che il Gruppo Nazionale sta monitorando sui territori, sui tempi stessi della ripartenza, considerando un certo rallentamento nel rapporto tra gli operatori del sistema e le procedure e progettazioni che andrebbero da ora – e non poi- avviate per garantire la più positiva riapertura dei servizi 0/6.
Nelle conclusioni della Vice Ministra Ascani è stato sottolineato l’impegno per una rapida elaborazione di linee guida “soft” capaci di segnalare degli indirizzi, ma lasciando la necessaria autonomia per la loro adattabilità alle realtà regionali e locali.
Rispetto ai tempi, è stato ricordata la volontà di dar corso ad ulteriori riunioni tecniche più ristrette, sia con le organizzazioni sindacali che con gli altri Ministeri competenti in quanto l’obiettivo è ovviamente la predisposizione di una bozza condivisa.
Si riconosce il richiamo da più voci avanzato per la necessità di dar vita a patti di corresponsabilità e di comunità per coinvolgere famiglie e soggetti del territorio nella progettazione e nella ripartenza.
Si ribadisce infine il principio che lo 0 6 fa parte a pieno titolo del Ministero dell’Istruzione anche se ovviamente il sistema integrato tiene insieme soggetti diversi con responsabilità diverse, e quindi voci e sensibilità che sono compiutamente da raccordare, pur nell’ambito della specificità educativa del sistema.
Il presidente del GNNI
Aldo Garbarini